Questa carne è in grado di regalarci dei piatti meravigliosi, vere e proprie chicche del ricettario regionale italiano. L’ossobuco è uno dei piatti più iconici della cucina milanese.
Il prezzo trovato è di €16,90 al Kg
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Questa carne è in grado di regalarci dei piatti meravigliosi, vere e proprie chicche del ricettario regionale italiano. L’ossobuco è uno dei piatti più iconici della cucina milanese.
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L’ossobuco corrisponde alla parte superiore della gamba in corrispondenza della tibia, chiamato muscolo posteriore/anteriore o, più semplicemente, geretto. Se deriva dal muscolo anteriore, è molto ricco di tessuto connettivo. L’ossobuco ricavato dal geretto posteriore è molto tenero, di forma rotonda e con più midollo, il quale è ideale per la preparazione del brodo del risotto alla milanese.
Brand | Barone Classic |
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Collezioni | Collezione rossa |
Tipo di taglio | A fette |
Origine | Nato, allevato, macellato e sezionato in Italia (IT) |
Confezione | Sottovuoto |
Conservazione | Conservare tra 0°C e + 4°C in frigorifero per non più di 4 giorni. Oltre tale limite, il consiglio migliore è quello di congelare la carne in freezer. |
Preparate il brodo di carne che vi servirà per cuocere gli ossibuchi, poi sbucciate le cipolle e tagliatele a falde. Scaldate metà dell’olio in una padella, aggiungete le cipolle e cuocete per circa 5 minuti a fuoco medio-alto, dopodiché sfumate con metà del vino bianco e cuocete per altri 10 minuti.
Una volta brunite, rimuovete le cipolle dalla padella che vi servirà anche per cuocere gli ossibuchi e tenetele da parte. Ora prendete gli ossibuchi e, utilizzando un paio di forbici, praticate 3 incisioni sul tessuto connettivo di ognuno per evitare che si arriccino in cottura.
Versate la farina in una pirofila e conditela con sale e pepe, poi mescolate con un cucchiaio. Infarinate gli ossibuchi da entrambi i lati e sbatteteli con delicatezza per eliminare la farina in eccesso. Versate l’olio rimanente nella padella in cui avevate cotto le cipolle, aggiungete il burro e fatelo sciogliere, poi adagiate gli ossibuchi all’interno e fateli rosolare a fiamma medio-alta senza toccarli. Dopo circa 4 minuti girateli delicatamente e noterete che all’esterno si sarà formata una deliziosa crosticina.
Rosolate gli ossibuchi dall’altro lato per circa 2 minuti, dopodiché sfumate con il vino rimanente e fatelo evaporare. Aggiungete il brodo in modo che arrivi quasi a coprire la carne, poi unite le cipolle, abbassate la fiamma, coprite con un coperchio e cuocete a fuoco medio-basso per 35 minuti. Nel frattempo sbucciate gli spicchi di aglio ed eliminate l’anima.
Trascorsi i 35 minuti di cottura, girate molto delicatamente gli ossibuchi, coprite ancora con il coperchio e continuate a cuocere per altri 25 minuti. Nel frattempo lavate il prezzemolo e tritatelo finemente insieme agli spicchi di aglio sbollentati. A cottura ultimata, spegnete il fuoco e aggiungete il trito di prezzemolo e aglio nella padella, poi aromatizzate con la scorza grattugiata di un limone non trattato: i vostri ossibuchi alla milanese sono pronti per essere serviti.
Sciogliete olio e burro in una pentola, aggiungete gli ossobuchi infarinati, salateli, pepateli e fateli rosolare da entrambe le parti. Quando avranno formato una bella crosticina toglieteli e, nel loro intingolo, mettete a stufare il trito di verdure, finché sarà ben rosolato.
Rimettete la carne in pentola, sfumate con un bicchiere di vino bianco ed aggiungete la zucca -che avrete precedentemente pulito e fatto a tocchetti-. Proseguite la cottura per un paio d’ore, bagnando se necessario con dell’acqua calda (o meglio ancora brodo vegetale). Pochi minuti prima di toglierli dal fuoco, aggiungete la buccia di limone grattugiata e del prezzemolo tritato e poi servite gli ossibuchi con la zucca.
La ricetta più famosa è quella alla milanese, che nella versione tradizionale è con il risotto allo zafferano. Gli ossibuchi si preparano anche in umido con piselli o funghi, spesso accompagnati dalla polenta.
A questo taglio va abbinato un vino rosso e fermo. Carni Barone ti consiglia di gustarlo con un Gattinara DOCG.
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